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Una sciagura immane quella avvenuta oggi in Russia. Il presidente polacco Lech Kaczynski e' morto nell'aereo presidenziale con il quale stava per atterrare a Smolensk, in Russia, da dove poi avrebbe dovuto proseguire in auto verso Katyn per commemorare gli oltre 22.000 ufficiali e soldati polacchi massacrati dai sovietici nel 1940. Nella sciagura, la cui dinamica non e' ancora chiarita, non vi sono superstiti: 96 le vittime del Tupolev 154 schiantatosi al suolo alle 10:50 locali (8:50 in Italia) durante l'atterraggio all'aeroporto di Smolensk in mezzo ad una fitta nebbia. Morta sul colpo anche la moglie del presidente e molti famosi membri della classe dirigente polacca. I corpi delle 96 vittime dell' incidente aereo di Smolensk, saranno trasferiti a Mosca per essere identificati: lo ha dichiarato il primo ministro russo, Vladimir Putin. Il presidente russo Dimitri Medvedev ha nominato inoltre una commissione d'inchiesta sull'incidente aereo, e secondo la tv russa la torre di controllo dell'aeroporto di Smolensk aveva sconsigliato al pilota dell'aereo presidenziale polacco di atterrare a causa di una nebbia fittissima. Il pilota pero' ha ignorato l'avvertimento e ha fatto tre tentativi di atterrare andati a vuoto. Il quarto e' stato quello fatale. I resti dell'aereo sono sparsi su un ampio raggio. E' stata annunciata in Polonia una settimana di lutto nazionale.


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1 commenti

Lisa ha detto... @ 11 aprile 2010 alle ore 10:23

Inutile dire che tutta questa storia "puzza" di attentato...

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