E' una tragedia immane è quella che ha colpito Haiti, il paese più povero dell'intero continente americano. La capitale, Port-au-Prince, non esiste più a causa di un fortissimo terremoto che ha devastato interamente la città. Uno sciame di scosse devastanti, al quale gli edifici non sono riusciti a reggere. Partita la corsa degli aiuti, aperta quasi in diretta dal presidente americano Barack Obama. Anche dall'Italia partirà oggi il primo team di pronto intervento della Protezione Civile. Ancora non è chiaro quale sia il vero numero di morti. Si parla di migliaia di vittime, ma forse sono decine di migliaia: gli epicentri dello sciame sismico sono fra una quindicina ed una sessantina di chilometri da una città di due milioni di persone. Gli edifici sono crollati giù come se fossero di sabbia a causa dell'ipocentro delle scosse ad appena 10 km di profondità, tre ospedali su quattro sono crollati e si è scatenato un vero e proprio orrore di sciacallaggio considerando che si tratta di uno dei paesi più poveri al mondo. Tutto è cominciato alle 16:53 locali di ieri (le 22:53 italiane), quando una terrificante scossa di 7.0 gradi Richter ha spezzato la normalità. Da allora ce ne sono state altre 33, tutti oltre magnitudo 4.5. L'ultimo finora registrato dal servizio sismografico statunitense Usgs è stato alle 2:23 (le 8:23 di Roma), ma i geologi si aspettano che ce ne saranno molte altre. Dopo un minuto la città è stata coperta da una nuvola di polvere e le macerie hanno inghiottito migliaia di persone. L'aereoporto sembra essere ancora agibile. Attendiamo tutti ulteriori aggiornamenti, e sono vicina a questa gente.
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