Le confessioni di una donna americana, che ha ammesso di aver interrotto la gravidanza 15 volte in 17 anni al punto di essere diventata "aborto-dipendente", hanno sconvolto gli Stati Uniti e tutto il mondo scatenando sul web reazioni, polemiche e addirittura minacce di morte. La donna in questione si chiama Irene Vilar, 40 anni, e il suo libro si intitola “Impossibile Motherhood: Testimony of an Abortion Addict” (Maternità impossibile: la testimonianza di una donna dipendente dall’aborto). Irene racconta di aver abortito non per povertà o paura ma solo per far dispetto al primo marito, colpevole di averla ossessionata più volte per scongiurare la nascita di figli. “Si vantava - ha rivelato Vilar - della brevità delle sue relazioni, che non hanno mai superato i 5 anni. Diceva che avere bimbi uccide il desiderio sessuale”. Per queste ragioni, “mi dimenticavo ‘per puro caso’ di prendere la pillola. E poi abortivo per non farmi lasciare da lui. Certamente questo non significa che io volessi rifarlo a oltranza. Anche un tossicodipendente si vuole fermare ogni volta. Molte donne hanno scritto libri per raccontare le loro esperienze con l’anoressia o con la bulimia e motivare i loro comportamenti. Nel libro faccio la stessa cosa con l’aborto”. Il suo primo aborto è avvenuto all'età di 16 anni e l'ultimo a 33. Vilar ora vive a Denver è sposata con un altro uomo, che le ha dato due figlie e ha dichiarato: “Ho ragioni di temere per la mia vita. Odio la posta. Non voglio essere considerata una sorta di ‘massacra-bambini’ o apparire in qualche poster per fondamentalisti contro l’aborto”. Io sono senza parole, questa donna sarebbe dovuta essere rinchiusa anni fa...
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