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La fame è un problema planetario in continua crescita: il numero di coloro che sono senza cibo nel 2009 arriva a quota 1,02 miliardi. Lo rivela il rapporto 2009 sulla fame nel mondo diffuso dalla Fao. La colpa è principalmente della crisi alimentare e della recessione economica mondiale che hanno spinto nel tunnel della malnutrizione circa 100 milioni di persone in più rispetto allo scorso anno, il livello più alto dal 1970. "Nessun Paese è stato risparmiato e oggi sono i paesi più poveri e le popolazioni più indifese che ne soffrono di più le conseguenze", ha spiegato Jacques Diouf, direttore generale della Fao. La maggior parte delle persone malnutrite sono nella regione Asia-Pacifico (642 milioni), seguite dall'Africa subsahariana (265 milioni), dall'America latina (53 milioni), Vicino Oriente e Nord Africa (42 milioni) e nei Paesi sviluppati (15 milioni). "I leader mondiali hanno reagito con determinazione alla crisi economica e finanziaria e sono stati in grado di mobilitare miliardi di dollari in un lasso di tempo molto breve: la stessa azione decisa è adesso necessaria per combattere fame e povertà", ha accusato Diouf. "Nel momento in cui il numero delle persone che soffrono la fame ha raggiunto un picco storico, vi è il più basso livello di aiuti alimentari mai registrato", ha aggiunto Josette Sheeran, direttrice esecutiva del Programma Alimentare Mondiale dell'Onu.


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1 commenti

Adam ha detto... @ 17 ottobre 2009 alle ore 12:43

I numerosi Paesi africani e asiatici indicati dalla FAO come i più esposti al rischio-fame, hanno avuto negli ultimi 50 anni – e avranno nei prossimi decenni – il più alto incremento di popolazione dell’intero pianeta. Questa evidente e incredibile contraddizione si rileva incrociando i dati forniti dalla FAO con quelli elaborati dal Census Bureau, ente governativo USA che studia la popolazione mondiale. Ad esempio, l’ETIOPIA nel 1959 aveva 24 milioni di abitanti, oggi ne ha 85 milioni e nel 2025 ne avrà 140 milioni; il CONGO (Kinshasa) ne aveva 16 milioni nel 1959, oggi ne ha 68,5 milioni e fra quindici anni ne avrà 109 milioni; l’UGANDA ne aveva cinquant’anni fa solo 7 milioni, oggi 32 milioni e nel 2025 ne avrà 56 milioni; e così via… Come è possibile che i Paesi più colpiti dalla fame abbiano una crescita di popolazione così esplosiva, che non ha eguali nel pianeta? Se l’Italia avesse avuto il medesimo tasso di incremento, oggi conterebbe 180 milioni di abitanti e avrebbe non pochi problemi in campo alimentare! Anche augurandosi che oggi si risolvesse la tragedia della fame al 100%, fra quindici anni ci ritroveremmo con un problema aumentato al 150% visto l’altissimo incremento di popolazione nei Paesi più poveri. E’ come voler svuotare il mare con un secchiello… Per saperne di più vai al sito www.politicambiente.it.

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