Bisogna lasciare che i panda si estinguano dignitosamente? Questo è quello che dice un appello contro l' "accanimento terapeutico" che arriva dalla Gran Bretagna, per voce di Chris Packham, un famoso naturalista e conduttore di programmi sugli animali. La cosa ha fatto ovviamente insorgere gli animalisti. Packham ha diciarato in un'intervista: "I soldi spesi per la conservazione di questa specie potrebbero essere impiegati meglio, i panda sono entrati volontariamente in un cul de sac evolutivo, è inutile continuare a farli riprodurre in cattività se poi l'habitat dove reinserirli non esiste più". I panda hanno quell'aspetto pigro, perchè appartenenti alla stessa famiglia degli orsi sarebbero onnivori, ma da tempo la specie si è adeguata a una dieta composta quasi esclusivamente di bambù. Proprio per le difficoltà di assimilazione delle foglie, il panda ne deve mangiare circa 40 chili al giorno, e la lunga digestione gli conferisce quell'aspetto assonnato da orsacchiotto. E' pigro anche in amore: raggiunge la maturità sessuale molto lentamente, e il periodo fertile di una femmina dura solo due giorni all'anno. Dopo l'accoppiamento solo una femmina su tre riesce a portare a termine la gravidanza, e in ogni cucciolata possono nascere uno o due piccoli, ma la madre, sia in cattività che in natura, ne alleva sempre e solo uno, abbandonando l'altro. In natura sopravvivono circa 1600 panda, secondo le stime del Wwf, minacciati dalla scomparsa del loro habitat per mano dell'uomo. Il panda però rimane un simbolo per la protezione della specie e l'idea di lasciarlo estinguere ha fatto inorridire tutti. Mark Wright, studioso di scienza della conservazione e consigliere del Wwf, ha detto in difesa: "I panda si sono perfettamente adattati al luogo dove vivono. Le montagne costituiscono il loro habitat e lì hanno a disposizione tutto il bambù che vogliono". E voi cosa ne pensate? Volete veder sparire per sempre questi teneri animali dal pianeta? Io no...
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Animali
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