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Spuntano i primi risultati degli esami tossicologici effettuati su Michael Jackson e ad aver ucciso il re del pop, sembrerebbe essere stato un mix letale di metadone, potenti anestetici, antidepressivi e antidolorifici più forti della morfina. Lo ha scritto il tabloid britannico Sun, che ha pubblicato in esclusiva i primi dati emersi, e una fonte interna all'inchiesta ha riferito che il Re del Pop era "una farmacia ambulante" e "non aveva chance" di sopravvivenza all'abuso di farmaci. Jackson, al momento della morte, aveva nel corpo quantità enormi di Demerol e metadone, farmaco che si usa come sostituto dell'eroina, insieme ad altri medicinali quali Xanax (antidepressivo) e Dilaudid (antidolorifico per uso post-operatorio). Inoltre sarebbe emerso anche che Jackson aveva assunto anche grosse quantità di Fentanyl (altro antidolorifico post-operatorio più forte della morfina), Vicodin (paracetamolo), Valium (ansiolitico) e Ambien (un potente sonnifero). Insomma un vero mix mortale quello ingerito dal cantante, che nonostante fosse abituato ad ingerire grandi quantità di farmaci, questa volta il suo corpo non ha retto a certe dosi che avrebbero ucciso chiunque. Intanto la polizia di Los Angeles non aveva escluso l'ipotesi di omicidio, e ora non resta che chiedersi come faceva Jackson ad entrare in possesso di tanti medicinali. Chi glie li prescriveva?


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