L'aumento della mortalità di organismi invertebrati è il prodotto del riscaldamento globale. E' quanto emerge da uno studio spagnolo del Consiglio Superiore di Ricerche Scientifiche (Csic) pubblicato sulla rivista Proceedings dell'Accademia nazionale di scienze statunitense. Si è registrato infatti, che in periodi estivi estremamente lunghi e caldi, come quelli registrati dal 1999 al 2003, si sono prodotti processi di mortalità di massa sui fondali del Mar Ligure e in quasi tutto il Mediterraneo nord occidentale. I ricercatori sottolineano che durante il periodo estivo lo strato superficiale del mare si riscalda progressivamente, per cui aumenta il contrasto termico con gli strati inferiori. Diversi tipi di invertebrati, inclusi coralli e spugne, risultano danneggiati spesso in maniera mortale dalle condizioni prolungate dell'estate. "Sopportano una durata normale delle condizioni avverse rappresentate dal periodo estivo ma non possono superare un prolungamento anomalo, specialmente se questo si produce in combinazione con temperature elevate in maniera anormale". In altre parole, la causa della mortalità di questi organismi è lo stress fisiologico dovuto alle limitazioni energetiche. I ricercatori assicurano che, per potere quantificare e limitare gli effetti del cambio climatico globale, è indispensabile l'istituzione di osservatori per il rilevamento costante di dati ambientali, o presto ritroveremo i nostri fondali privi di animali stupendi come i coralli e le spugne marine!
Vota o condividi questo articolo
Questo articolo ha ricevuto il seguente numero di condivisioni su Facebook:
L'hai trovato interessante? Condividilo anche tu!
Pubblicato in:
Animali
0 commenti
Posta un commento