Una vedova inglese di 42 anni ha ottenuto il permesso di usare lo sperma prelevato dal cadavere del marito qualche ora dopo la sua morte per avere un figlio con l'inseminazione artificiale. La donna, già madre di una bambina, ha ottenuto il permesso dalla Human fertilisation and embryology authority ad esportare lo sperma del marito morto negli Stati Uniti, dove avverrà l'inseminazione. L'intervento non può essere infatti effettuato in Gran Bretagna in quanto il marito, morto nel 2007, non ha lasciato un consenso scritto. La donna, non identificabile per ragioni legali, ha avuto nel 2007 il nullaosta dell'autorità giudiziaria di Preston, nel Lancastershire, a prelevare il seme del marito, morto a 31 anni in seguito a gravi complicazioni sopraggiunte dopo un intervento chirurgico per appendicite. Quarantadue anni, già madre di una bambina, la vedova ha in apparenza un disperato desiderio di avere un altro figlio ed é per questo che si è rivolta lo scorso anno alla magistratura chiedendo di potersi far fecondare con il seme del marito defunto che è conservato nei frigoriferi della clinica dove è stato effettuato il prelievo. Al tribunale di Preston, dove nell'ottobre scorso il caso è stato esaminato, la donna ha insistito sul tasto che suo marito aveva spesso espresso l'intenzione di diventare di nuovo padre e di dare così alla figlia un fratellino o una sorellina. Nel timore di non poter avere un secondo figlio la coppia avrebbe anche cercato ad un certo punto il consiglio di un medico specializzato in fecondazione 'in vitro'.
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