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Il rumore generato dalle attivita' umane negli oceani negli ultimi 40 anni e' incrementato di otto volte, rendendolo una delle principali minacce alla sopravvivenza di diversi mammiferi marini, a partire dalle balenottere (blue whales). Questi animali una volta comunicavano l'uno con l'altro anche attraverso oceani interi, mentre oggi, la distanza attraverso la quale possono sentirsi e' stata ridotta di circa il 90%. Tutto questo fracasso subacqueo, prodotto da navi commerciali, sonar e indagini sismiche, sta creando quindi serie interferenze alla comunicazione dei mammiferi marini, alterando drammaticamente il loro comportamento e creando danni o addirittura uccidendo alcune balene e delfini. Questa la fotografia scatta nel rapporto 'Ocean noise: turn it down'' del Fondo internazionale per la protezione degli animali (Ifaw), lanciato formalmente in occasione della Conferenza della Convenzione sulle specie migratrici del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (Unep). Secondo il rapporto Ifaw, i maggiori generatori al mondo di fracasso sottomarino sono stati identificati nelle 100mila flotte di navi commerciali, che pare siano destinate ad aumentare. Entro il 2025 le navi cargo di grosso tonnellaggio su rotte internazionali si prevede che raddoppino o addirittura triplichino.


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