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Compirà 50 anni il prossimo anno, il 9 marzo per l'esattezza. E per l'occasione Barbie ha intenzione di presentarsi al proprio pubblico diversa, più affascinante e ancora in grado di conquistare. Mattel rifà il look alla quasi cinquantenne bambola, alle prese con vendite in rallentamento e, soprattutto, con il rischio di venire schiacciata dall'agguerrita concorrenza dei nuovi prodotti, in primis i videogiochi. "Potremmo dire che abbiamo perso la strada", spiega il nuovo general manager del marchio, Richard Dickson. Per anni Barbie è stata il riflesso di tutto quanto era fashion trendy. L'impero di Barbie, però, negli ultimi anni ha vacillato in seguito alla scelta della Mattel di collocare il marchio ovunque, dai cartoni animati a golf club. Per Mattel, il maggiore produttore al mondo di giocattoli, rifare il look a Barbie è cruciale, anche alla luce della debole domanda che a Natale avrebbe registrato una flessione del 5% delle vendite di giocattoli, il calo maggiore in circa 10 anni. I videogames e l'Ipod non sono la sola causa del declino di Barbie: a complicare il quadro è stato l'ingresso sul mercato di Bratz di Mga Entertainment, la bambola che ha conquistato negli ultimi anni milioni di bambine, e Hannah Montana di Walt Disney. Sotto l'albero di Natale, intanto, Mattel ha trovato la decisione di un giudice di Los Angeles, che ha imposto alla Mga Entertainment di far sparire dai negozi la Bratz, la concorrente che dal 2001 le insidia quote crescendi di mercato. Il caso era stato sottoposto al giudizio del tribunale nel 2004, a causa del fatto che il creatore della Bratz, Carter Bryant, era ancora un dipendente Mattel quando l'aveva creata. Bryant aveva proposto la nuova bambola alla stessa Mattel che non ne aveva approvato il progetto, e solo in seguito lo aveva proposto alla concorrente Mga. In realtà la Mattel aveva già avuto in parte partita vinta: in luglio un tribunale di Riverside aveva dato ragione alla casa di produzione della Barbie che era tornata dal giudice per chiedere, non solo il blocco dela produzione, ma anche che la Bratz venga ritirata dal mercato.


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